Idrogeno, Ue sulla strada per raggiungere i target 2024. Il report Platts Analytics

Ago 09 2021
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Al 2030 il deficit potrebbe risultare maggiore secondo il report: l’Ue ha intenzione di realizzare 40 GW ma i progetti annunciati finora porterebbero le installazioni a quota 22 GW sebbene l’orizzonte temporale più lontano dia ampi margini per un’accelerazione

I progetti europei di elettrolizzatori non sono lontani dall’obiettivo di 6 GW di capacità entro il 2024 che si è data l’Europa e che potrebbero produrre fino a 1 milione di tonnellate all’anno di idrogeno rinnovabile. A elaborare la previsione è stata SP Global Platts Analytics secondo cui i progetti pronti tra tre anni hanno un potenziale di 5,2 GW.

PIÙ INCERTO IL TARGET AL 2030

A differenza di questo dato, al 2030 il deficit potrebbe risultare maggiore secondo il report: l’Ue ha intenzione di realizzare 40 GW ma i progetti annunciati finora porterebbero le installazioni a quota 22 GW sebbene l’orizzonte temporale più lontano dia ampi margini per un’accelerazione degli sviluppi dei progetti.

SPAGNA IN PRIMA FILA

In ogni caso, il report di Platts Analytics ha notato una rapida accelerazione negli annunci di progetti negli ultimi 12 mesi. Soprattutto in Spagna dove entro il 2024 dovrebbero entrare in funzione qualcosa come 2,2 GW di nuove capacità.

Sebbene i progetti in Danimarca, Paesi Bassi e Spagna abbiano compiuto i primi passi verso gli obiettivi nazionali e dell’Ue per il 2030, “c’è ancora molta strada da fare prima che si materializzino installazioni della scala necessaria per raggiungere questi obiettivi”.

“I Paesi Bassi, con i loro distretti industriali, l’energia rinnovabile e la capacità di stoccaggio della cattura del carbonio, sono destinati a essere i primi nell’idrogeno”, ha commentato Adrian Dorsch, analista capo di Platts Analytics per il gas europeo.

GRECIA AL TOP NEL 2030

Il database sulla produzione di idrogeno mostra la Grecia in prima linea entro il 2030 con la sua gigantesca proposta White Dragon da circa 5 GW. Le proposte nei Paesi Bassi sono vicine al limite dell’obiettivo del paese di 3-4 GW, e anche la Spagna si sta avvicinando a 4 GW.

PER FRANCIA, GERMANIA E ITALIA C’È MOLTO DA FARE

Paesi con obiettivi più ambiziosi come Francia (6,5 GW), Germania (5 GW) e Italia (5 GW) hanno molto da fare, e meno da mostrare in termini di progetti concreti annunciati. La Germania ha impegnato 9 miliardi di euro per sviluppare l’idrogeno rinnovabile, con 2 miliardi di euro stanziati per partnership internazionali. Ha come obiettivo 5 GW di capacità di elettrolisi entro il 2030, con 2 GW riservati al settore dei trasporti e altri 5 GW installati entro il 2040 al più tardi.

I TARGET ITALIANI

L’Italia ha avviato invece la Consulta nazionale per la strategia dell’idrogeno a fine 2020 e deciso di impiegare 10 miliardi di euro di investimenti in tecnologia. Nelle intenzioni del governo c’è il raggiungimento di una quota di 5GW di elettrolisi e del 2% della domanda finale di idrogeno entro il 2030 e la creazione di Hydrogen Valley.

PER HYDROGEN EUROPE GLI OBIETTIVI UE VERRANNO RAGGIUNTI

L’ente industriale Hydrogen Europe è fiducioso che l’Ue raggiungerà il suo obiettivo per il 2024, ha dichiarato a maggio il capo della politica del gruppo, Constantine Levoyannis, citando i dati dell’European Clean Hydrogen Alliance (ECHA). Quest’ultima, secondo alcune fonti, ha raccolto oltre 1.000 progetti, la maggior parte dei quali verrà lanciata nei prossimi tre o quattro anni, per la produzione di quasi 9 milioni di tonnellate di idrogeno entro il 2030.

FONDAMENTALE RIMUOVERE LE BARRIERE NORMATIVE E LA BUROCRAZIA

Constantine Levoyannis di Hydrogen Europe ha avvertito, tuttavia, che i governi nazionali dovevano rimuovere le barriere normative e la burocrazia se vogliono far prosperare. Levoyannis ha affermato che i severi requisiti di “addizionalità” – in base ai quali la generazione verde utilizzata per i progetti di elettrolizzatori deve aggiungersi alla capacità esistente – e le regole di costruzione del progetto che richiedono che gli elettrolizzatori e la capacità di energie rinnovabili associata siano costruiti entro 12 mesi l’uno dall’altro hanno ostacolato lo sviluppo.

A suo giudizio che tre aree sarebbero fondamentali per il finanziamento di progetti sull’idrogeno in Europa: la tassonomia dell’Ue che disciplina quali progetti sono ammissibili per gli investimenti sostenibili; i programmi di finanziamento dell’Ue, come il fondo per la ripresa e la resilienza; e le linee guida dedicate agli aiuti di Stato per promuovere le tecnologie dell’idrogeno.

Fonte: EnergiaOltre